Che cosa KENJUTSU?

 

Per poter raccontare (in estrema sintesi) l’evoluzione del Kendo moderno è necessario osservare con attenzione la storia del Giappone tra il 1600 e il 1800, e dal 1800 ai giorni nostri.
Innanzi tutto è importante sottolineare che la consacrazione della spada a “simbolo superiore” ha la sua origine già con l’epoca KAMAKURA (1192); da questi secoli la casta dei guerrieri aveva visto lievitare enormemente il proprio peso storico e sociale, ma è solo con la presa totale del potere da parte dei guerrieri che questi maturano un senso profondo e quasi spirituale dei loro compiti.
Per sette secoli la spada divenne “l’anima del Giappone”. La principale ragione per la quale fu possibile ai BUSHI (Samurai) amministrare incontrastati il paese risiede nella loro devozione alla morte. Nel loro codice d’onore, e nei fatti, la loro vita fu ampiamente sacrificata ogni volta che l’interesse della collettività, la stabilità del sistema o una violazione di regole lo richiedeva. La consapevolezza d’essere disponibili a dare la vita ogni giorno, il rigore e la spiritualità quasi religiose di questo modo di concepire il proprio ruolo nella società, sono le premesse che li portarono, cinque secoli più tardi, ad impostare il Kendo, quando l’amministrazione della vita pubblica divenne più blanda e routinaria, a causa dello sviluppo della vita urbana e della classe dei commercianti.

Nella seconda Fase, tra il 1337 e il 1602, avvengono guerre continue e sanguinose su tutto il territorio. I BUSHI diventano la struttura portante di eserciti sempre più numerosi, composti da soldati senza tradizione schermistica ed estranei alla cultura bellica, i quali dovevano essere addestrati al combattimento. S’inizia quindi a sentire la necessità di scuole di scherma, che diffondano i valori della cultura “samuraica”. Nasce così la figura del “maestro” e si sviluppano così forti legami di Scuola, insieme al senso del DO-JO (il luogo della pratica) e alla considerazione dello ZEN (meditazione buddista).

Quest’ultima componente educa al distacco dalle cose tutti quegli allievi che, non avendo alle spalle alcuna tradizione schermistica e culturale, dovranno poi affrontare la battaglia. Qualche scuola punta molto su quet’ultimo concetto, innescando così l’esperienza dell’uso della spada come formazione del carattere trascendente. E’ l’alba del Kendo.

Terza fase, le guerre hanno termine nel 1603.

eserciti scompaiono ma la classe dei samurai resta enormemente dilatata nel numero, nei poteri, nel prestigio, nelle funzioni. Nei cento anni che seguono, il loro codice d’onore compie una grossa evoluzione qualitativa (Bushido moderno), così anche le scuole di scherma. Il paese chiude le frontiere e rinasce pacificamente ancora più tradizionale e raffinatamente autoctono.

Il secondo periodo lo consideriamo decorrente dal 1700 perchè è allora che nasce il Kendo che ancora oggi si pratica, e lo chiudiamo nel 1877, anno della battaglia di Satsuma, nella quale s’infrange il sogno di potere dei samurai.

In questo periodo storico nelle scuole di scherma si cominciano a fare esperimenti d’addestramento inediti e ad ideare protezioni al corpo, fino a realizzare una nuova arma incruenta: lo SHINAI.

 

Lo SHINAI è composto da stecche di bambù assemblate da guaine di pelle e da una cordicella. Permette un combattimento così dinamico da sembrare esplosivo, non reca danni all’avversario, e consente al corpo di essere protetto solo da un’armatura leggera.

 

Questa’armatura consente una gran libertà di movimenti a tutto il corpo, ed in particolare alle gambe e alle braccia.
Per arrivare a mettere a punto il nuovo sistema di scherma ci vogliono circa cinquant’anni. Centinaia di scuole furono interessate negli esperimenti, altre rifiutarono la novità e continuarono ad usare la spada vera (KATANA) e la spada di legno (BOKUTO ) in esercizi senza contatto fisico.

Verso il 1760 comunque la pratica del kendo era abbastanza diffusa in tutto il Giappone; è in questo secolo che si pervenne anche ad una certa omologazione di sistemi ortodossi d’addestramento, con accordi selettivi tra le numerose scuole e tra centinaia di modi di combattere.

Il Kendo restò largo appannaggio della casta dei samurai, essi poterono continuare ad addestrarsi al combattimento in quel lungo periodo di pace.

 

Perciò quando la restaurazione imperiale (1868) e nuove forme di governo misero fuori gioco la casta, anche le scuole di scherma cessarono di essere frequentate. La crisi raggiunge il punto peggiore nel 1876 a causa della legge che proibiva definitivamente il porto della spada, e nel 1877 in seguito al soffocamento dell’ultima rivolta dei samurai.

 

Inizia così il terzo periodo di relazione tra la spada e la storia del Giappone, relazione apparentemente inesistente, dato il cambiamento in atto nel paese e nel mondo.

 

Cessata dunque la ragione d’esistenza delle scuole, i samurai e i maestri più appassionati escogitano diversi espedienti per destare l’attenzione della gente. Organizzano dimostrazioni, ma ottennero solo lo scopo di sollecitare la curiosità della popolazione che potè conoscere alcuni aspetti della vita della vecchia casta che prima erano segreti. Purtroppo questo non basta. I samurai che non accettano la nuova realtà si sentono emarginati in una società nella quale non si riconoscono, e non riescono ad inserirsi. Altri invece cavalcando il vento del rinnovamento, si calano nella nuova realtà fino a diventare protagonisti della nuova era di rinnovamento, e addirittura, nell’arco di due o tre decenni, riescono a coprire ruoli chiave nella polizia, nel nuovo esercito, nella marina, nella scuola e sopratutto nell’industria. Furono loro, i nuovi Samurai, a sostenere l’attività dei maestri più fedeli. Fino a quando, ai primi del secolo, il Kendo fu proposto nelle scuole (primarie, medie e università), praticato nei distretti di polizia, nelle aziende private, negli uffici pubblici e nelle forze armate.

 

Perchè? Sicuramente non certo per una questione sportiva. Allora il fenomeno sportivo non esisteva in Giappone. Era la volontà di coltivare i valori della tradizione e della religiosità insita nella “via della spada”, l’esigenza di conservare una propria identità culturale a fronte di modelli economici d’importazione estranei ai propri valori.

La necessità di formare nei Giapponesi un carattere che superasse le comuni tendenze egocentriche, e si orientesse verso una coscienza collettiva, di gruppo, d’insieme permeando il tutto con i fattori meditativi dello ZEN.

 

Lo scopo del Kendoka è di addestrare la propria “anima” attraverso la disciplina e le regole del combattimento, non di usare le regole del combattimento e il mezzo della spada come strumento che sopprime l’avversario. Purtroppo questi princìpi sono stati travisati durante il periodo bellico-nazionalista, così come, subito dopo la guerra, si preferì dare al Kendo una coloritura agonistica

 

per ottenere il consenso delle autorità di occupazione Americane. Paradossalmente è stata questa nuova veste che ha determinato anche l’espansione del Kendo in una ventina di nazioni al di fuori del Giappone.

 

Resta il fatto che, il Kendo Giapponese, ancor oggi pesca nell’antica tradizione anche quanto si presenta come disciplina sportiva

concetto

The Concept of Kendo

The concept of kendo is to discipline the human character through the application of the principles of the katana (sword).

The Purpose of Practicing Kendo

The purpose of practicing kendo is:
To mold the mind and body,
To cultivate a vigorous spirit,
And through correct and rigid training,
To strive for improvement in the art of kendo,
To hold in esteem human courtesy and honour,
To associate with others with sincerity,
And to forever pursue the cultivation of oneself.
This will make one be able:
To love his/her country and society,
To contribute to the development of culture,
And to promote peace and prosperity among all peoples.

(Established on March 20, 1975)

剣道指導の心構え

The Mindset of Kendo Instruction and its Explanation

The Significance of the Shinai

For the correct transmission and development of kendo, efforts should be made to teach the correct way of handling the shinaiin accordance with the principles of the sword.

Kendo is a way where the individual cultivates one’s mind (the self) by aiming for shin-ki-ryoku-itchi (unification of mind, spirit and technique) utilizing the shinai. The “shinai-sword” should be not only directed at one’s opponent but also at the self. Thus, the primary aim of instruction is to encourage the unification of mind, body and shinai through training in this discipline.

Reiho – Etiquette

When instructing, emphasis should be placed on etiquette to encourage respect for partners, and nurture people with a dignified and humane character.

Even in competitive matches, importance is placed on upholding etiquette in kendo. The primary emphasis should thus be placed on instruction in the spirit and forms of reiho (etiquette) so that the practitioner can develop a modest attitude to life, and realize the ideal of koken-chiai (the desire to achieve mutual understanding and betterment of humanity through kendo).

Lifelong Kendo

While providing instruction, students should be encouraged to apply the full measure of care to issues of safety and health, and to devote themselves to the development of their character throughout their lives.

Kendo is a “way of life” that successive generations can learn together. The prime objective of instructing kendo is to encourage the practitioner to discover and define their way in life through training in the techniques of kendo. Thus, the practitioner will be able to develop a rich outlook on life and be able to put the culture of kendo into use, thereby benefitting from its value in their daily lives through increased social vigour.

 

The Birth of the Nihonto

There are several fundamental points that cannot be overlooked in the history of kendo. The first is the advent of the “nihonto”, or the Japanese sword. The Japanese sword emerged in the middle of the Heian period (794-1185), and had a slightly curved blade (sori) with raised ridges along its length called “shinogi”. The prototypes of this style of sword were used by tribes of horsemen in northern Japan during the 9th century. Since then, this style of sword was adopted by samurai, and forging technology advanced rapidly during the early period of warrior hegemony from around the end of the Kamakura period (1185–1333). The shape of the blade was distinctive with its elevated sides (shinogi). In modern Japanese, the term “shinogi-wo-kezuru” means “grinding the shinogi together”—in other words, “a tight contest”. Such is the influence of the ideals of the sword in Japanese culture.

 

The Muromachi Shogunate (1392–1573)

After the Onin War (1467–77), Japan experienced political and social chaos for over a century. It was during this epoch that many schools of swordsmanship (kenjutsu) arose. In 1543, firearms were introduced into the island of Tanegashima off the southern tip of Japan. The Japanese sword was forged using the tatarafuki casting method using high quality iron sand. However, it did not take long before this technology was applied to the production of firearms. As a result, the heavily-armored fighting style that prevailed hitherto changed dramatically to a lighter hand-to-hand style of combat. This in turn resulted in the further development and specialization of sword forging technology, as well as the establishment of more refined techniques and skills of swordsmanship which have been handed down to the present day through various schools such as the Shinkage-ryu and Itto-ryu.

 

The Edo Shogunate 1603–1867)

Japan experienced a peaceful period with the onset of the Edo period (1603-1867). During this time, swordsmanship evolved from killing techniques to those that sought to nurture humanity through concepts such as “katsunin-ken” (the life-giving sword). Swordsmanship developed theories for victory, and also guided practitioners in leading a disciplined way of life. These ideas were compiled in books elaborating on the art of warfare and spirituality, such as Heiho Kadensho by Yagyu Munenori; Fudochi Shinmyoroku by the monk Takuan Soho for Tokugawa Iemitsu, the third Shogun of the Tokugawa Government; and Gorin-no-sho (The Book of Five Rings) by Miyamoto Musashi. Many other books on theories of swordsmanship were published during the middle and latter half of the Edo period and these are classics that influence kendo today.

 

What these works conveyed to the samurai was how overcome questions of life and death and how to apply swordsmanship in the course of daily life. Samurai studied these works to cultivate their minds in their devotion to refining their skills in bujutsu. The study of swordsmanship focused the samurai’s mind on differentiating between good and evil, and accepting their calling to make the ultimate sacrifice in times of emergency to fulfill their duty to their clan and lord. In peace they worked as civil servants, and in times of turmoil they were prepared to fight for justice. This is the summation of what is called the “bushido spirit” and even after the collapse of the feudal system, this spirit is still an important part of the make-up of the Japanese people.

 

The kenjutsu of the peaceful Tokugawa period was characterized by the development of graceful techniques deriving from actual combat. There were many masters of the sword who were instrumental in the evolution of what was to become the kendo that we study today. For example, Naganuma Shirozaemon Kunisato of the Jikishin Kage-ryu school developed kendo-gu (protective armor) and established a training method using the shinai (bamboo-sword) in the early 1700s. Nakanishi Chuzo Kotake of the Itto-ryu started a new training method using a men (head protector) and kendo-gu made of bamboo in the mid-1700s which quickly became prevalent. Inter-school competitions became popular in the latter 1700s. Swordsmen traveled throughout the country in search of stronger opponents to improve their skills.

 

In the beginning of the 19th century, new types of equipment were produced such as the yotsuwari shinai (bamboo swords made with four slats). This new shinai was more malleable and durable than the previous fukuro shinai (literally, bag-covered bamboo sword). Also, a do (torso protector) reinforced by leather and coated with lacquer was introduced. During this time, the “Three Great Dojo of Edo” gained immense popularity in the newly forming style of full-contact fencing with bamboo swords and protective armor: The Genbukan led by Chiba Shusaku; Renpeikan led by Saito Yakuro; and Shigakkan led by Momoi Shunzo. Chiba systematized the waza (techniques) of shinai training in the “Sixty-Eight Techniques of Kenjutsu” which were classified in accordance with striking points. Many of his technical innovations are still are still used in kendo today.

 

After the Meiji Restoration in 1868, the samurai class was dismantled. The wearing of swords was eventually prohibited and the popularity of kenjutsu declined dramatically. Although shunned as outdated and useless in the theatre of modern warfare, various events during the Satsuma Rebellion of 1877—an unsuccessful resistance movement of samurai against the newly formed imperial government—led to a revival of traditional swordsmanship among government forces and the national police agency as means for effective physical training. In 1895, the Dai-Nippon Butokukai was established as a national umbrella organization to promote traditional martial arts in the modern era. This coincided with the publication of Nitobe Inazo’s world famous treatise in English, Bushido: The Soul of Japan, which addressed the culture and philosophy of the samurai.

 

In 1912, the “Dai-Nippon Teikoku Kendo Kata” (later renamed to Nippon Kendo Kata) was created to unify classical schools of swordsmanship and pass on the essence and techniques of the Japanese sword to later generations. It was also to supplement training with bamboo replicas, and make kendo training more realistic. In 1919, Nishikubo Hiromichi officially changed the designation of “bujutsu” and “kenjutsu” to “budo” and “kendo”. Replacing the suffix of “jutsu” (technique or art) with “do” (Way) was meant to accentuate the educational and spiritual aspects of kendo, rather than the technical or competitive side.

 

After the Second World War, kendo was prohibited for a while under the Occupation of the Allied Forces. In 1952, however, when the All Japan Kendo Federation was established, kendo was formally resurrected. Kendo presently plays an important role in school education and is also popular with people of all ages and walks of life. Several million kendo practitioners enjoy participating in regular sessions of keiko (kendo training). Furthermore, kendo is gaining interest all around the world. The International Kendo Federation (FIK) was established in 1970 and the first triennial World Kendo Championships (WKC) was held in the Nippon Budokan in the same year. There are now around 60 affiliates of the FIK.

come funziona?

kendo e bella discipilina. 

 

1 Corpo

kendo e molto sportivo. Spada e boghu(armatura) sono almeno 10 kg pero praticante devono muovere velocimente con concetrazione. Utilizzano non solo muscolo di bracci anche piedi. Significa spende tantissima energia. Praticante assolutamente avranno bel corpo e respiratori.

 

2 Mentalita

Praticante sempre pensano "SE-ME" sinifica attaccare ad avversario. Altrimenti lui perdera immediatamente. Kendo e combattimento con grande diterminazione. Quindi automaticamente noi possiamo coltivare la capacita di mentalita positiva che raggiungere il scopo della vita.

 

3 educazione

 

Originarmente kendo e educazione per figli della famiglia samurai.

Loro dovevano studiare spada per diffendere lostra dignita e autorita stesso tempo imparavano a riguardo ad anziani. 

Generalmente parlando Praticante kendo sono molto cortese hanno carattere gentile. 

 

come iniziare?

al prima SOLO SHINAI devi preparare.

 

SHINAI e bastone di bamboo.

lunghezza e peso sono diverso;

per bambini 111cm 370g

per adulti 120cm 510g

costo sono 30 euro.

 

noi indossiamo Doghi e Hakama un tipo di Kimono ma per iniziante non ce bisogna.

Possiamo comminciare con T-shirt e Jersey come calcio!

 

Doghi e Hakama costo sono 50 euro.

 

Dopo di imparare a movimento principale, noi indossiamo lo.  Poi sapiamo come indossarlo.

 

Questo perodo almeno 3 mesi spendiamo. perche movimento principale sono MOLTO MOLTO IMPORTANTE. Quasi tutto la cosa incluso. Con pazienza.

 

Ultimamente noi mettiamo Boghu sono armatura come Samurai!!

 

Boghu costo da 350 euro a 1000.

 

LINK di Negoi;

 

http://www.yarinohanzo.com/Shinai/

 

http://www.tozandoshop.com/KENDO-s/639.htm